UN ESEMPIO DI ABITAZIONE POPOLARE: edificio nell’Area Falck-ex Fola a Milano

22 febbraio 2007 § 1 Commento

+Arch

Le nostre città hanno testimoni implacabili del modo di concepire e costruire l’abitazione popolare; in passato enti -come l’IACP- e cooperative di costruzione hanno prodotto gli edifici con cui oggi viene identificata la “casa popolare”. La riflessione sullo status quo di questo primo numero zero tenta di individuare quale sia il modo attuale di pensare tali edifici, quale tipologia, quale tecnologia, quale strategia di occupazione del territorio urbano. Di seguito presentiamo un primo esempio che vale come una delle tante possibili soluzioni con cui interpretare questo tema. L’edificio che proponiamo -nell’area milanese- riesce a far dimenticare il clichet della costruzione a basso costo pur nel rispetto di costi di realizzazione contenuti; ciò a significare che il progetto è l’unico destino sostenibile per l’abitare delle nostre città. Nell’ambito del recupero urbanistico di un’area industriale dismessa a nord di Milano (area Falck-ex Fola), è stato realizzato un edificio di residenza sovvenzionata che risolve in modo interessante il tema dell’abitazione collettiva a basso costo affrontando questioni spesso lasciate irrisolte dai progettisti in modo semplice ed ordinato.

Descrizione

L’intervento si misura con il disegno degli spazi pubblici adiacenti si apre verso le zone verdi circostanti, indica percorsi di connessione ed instaura relazioni visive aperte verso l’intorno. L’impianto planimetrico si basa su di una tipologia a corte aperta secondo una morfologia a “C” nella disposizione dei volumi; una forma chiara e leggibile, resa ancor più evidente dalla manifestazione della partitura verticale dei livelli sul prospetto sud tramite fasce marcapiano che attraversano in lunghezza tutto il corpo. L’edifico ha due fronti: quello posteriore, più serrato, e quello verso l’area a verde, collegato alla corte interna tramite un percorso di ingresso; una condizione che porta alla memoria soluzioni progettuali che l’architettura classica aveva storicamente elaborato per residenze extraurbane.

Vista sulla corte interna

La corte interna costituisce il luogo di relazione principale per gli inquilini, uno spazio quasi informale nel suo disporsi grazie all’utilizzo di grandi partiture vetrate. Interessante è notare come sono presenti relazioni visuali reciproche tra le finestrature pur nel rispetto della privacy di ogni singolo alloggio; la corte, infatti, ha una geometria di proporzioni allungate e le pareti si fronteggiano ad una distanza adeguata. Questa corte funge da momento centrale dell’intero edificio perché collega il fronte su strada al parco adiacente, permette l’accesso ai due vani scala ed ospita, al livello seminterrato, i garage condominiali. Curati i fronti di questa porzione dell’edificio: vetrate per i corpi scala ed i disimpegni, logge ed ampie aperture a tutta altezza per le abitazioni. Particolare attenzione è stata posta nella caratterizzazione del prospetto tramite pannellature di rivestimento in laminato di legno. Sui balconi le specchiature dei parapetti sono leggere e trasparenti grazie all’utilizzo del metallo stirato, la cui tessitura ricorda quella di una rete.

Prospetto posteriore

Al contario il prospetto posteriore risulta più austero e presenta, nell’impaginazione e nella tipologia delle aperture, alcune citazioni a Giuseppe Terragni –in particolare ricordiamo il Novocomum del 1929- ed alla tradizione costruttiva del Movimento Moderno. L’ultimo piano é arretrato rispetto al filo dell’edificio con terrazzi coperti da un ampio sporto che gira anche sui due prospetti laterali. Le superfici della parete esterna, protette dall’aggetto della copertura, sono di nuovo trattate con rivestimenti in laminato di legno; questo fa si che la costruzione abbia una profondità di percezione del volume dovuta al diverso carattere della superficie più esterna rispetto a quella arretrata. Interessante notare come è stato dato valore quasi urbano al percorso di collegamento tra la parte anteriore e quella posteriore dell’edificio grazie al percorso di collegamento aperto in verticale sino ad incontrare il solaio di copertura.

I due nuclei distributivi dei collegamenti verticali sono collocati negli angoli dell’impianto planimetrico e gli appartamenti di taglio più piccolo sono disposti al piano terra, rialzato di circa un metro dal suolo. La distribuzione interna degli appartamenti risulta semplice e razionale; ad esempio gli spazi, i vani ed i disimpegni sono sempre geometricamente regolari garantendo così un’ottimale flessibilità e libertà dei layout di disposizione degli arredi. Nel suo articolarsi la pianta del complesso risulta leggibile ed efficace nel disimpegnare e disporre correttamente gli alloggi e gli spazi serventi. La varietà nell’organizzazione dei prospetti ha eliminato ogni forma di banalità e monotonia inutilmente ripetitiva con vantaggi funzionali oltre che estetici.

Conclusione

Grazie alla progettazione architettonica oculata compiuta da +ARCH, attenta all’uso di idonee soluzioni tecniche e compositive si è riusciti a realizzare un edificio residenziale per cui l’aggettivo “popolare” risulta esaltato dalla dignità e dalla coerenza con cui è stato affrontato il tema di progetto. Se pur raccontato in modo sintetico e breve da questo esempio emerge con evidenza come la qualità architettonica non abbia a che fare necessariamente con alti costi di realizzazione ma piuttosto con la volontà di cercare nel progetto coerenza, ordine (nel suo significato di regola leggibile ed attiva in tutto l’iter progettuale) e chiarezza funzionale. La qualità della progettazione, in altre parole, è conditio sine qua non per l’architettura e per il nostro buon vivere.

  • Committente: Comune di Sesto San Giovanni
  • Progettista capogruppo: +ARCH Fresa Fuenmayor Garbellini Tricario
  • Collaboratori: Veronica Scortecci

  • Strutture: Walter Carni
  • Impianti: De Col Russo & Associati

  • Direzione Lavori: + ARCH

  • Progetto: Marzo 1997
  • Inizio lavori: Febbraio 1998
  • Fine lavori: Febbraio 2000

  • n° alloggi: 38
  • Superficie utile: 3.045 mq
  • Cubatura: 9.600 mc

  • Importo: 2.000.000 € (riferito al Febbraio 2000)

Foto: Andrea Martiradonna tratte da http://www.europaconcorsi.com

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